In occasione dell'incontro del 3 luglio scorso, Federdistribuzione ha dichiarato di voler proseguire nell'identificazione delle priorità da essa individuate per la definizione di un nuovo contratto affrontando il tema della produttività. A titolo di premessa ha quindi aggiunto che – nell'attuale contesto economico caratterizzato a suo dire da una crisi strutturale del comparto – risulta difficile non ipotizzare misure strutturali su questo argomento, ma ha dichiarato di aver compreso che siccome tale carattere di strutturalità delle misure sulla produttività potrebbe impedire il decorso del negoziato, si è dichiarata pronta a non farne un dogma, a condizione di comprendere quali potrebbero essere i contenuti di quel "patto per la crisi" che dovrebbe accompagnare il testo di rinnovo del CCNL, rimarcando altresì che esiste uno stretto legame tra questo possibile vero recupero di produttività e la definizione della materia salariale, su cui per altro ha dichiarato di non essere al momento disponibile ad entrare nel merito.
Il primo elemento da affrontare in tale ambito sarebbe per Federdistribuzione l'orario di lavoro, con la sottolineatura che in questa fase non è interessata a definire nuove norme in tema di flessibilità del lavoro, perché ciò che le sta a cuore è la quantità dell'orario di lavoro individuale. Riconoscendo che la loro ipotesi iniziale di riconduzione dell'orario contrattuale a 40 ore settimanale per tutti non è praticabile, Federdistribuzione ha ritenuto di poter proporre oggi la cancellazione per tutti di 32 ore di permesso retribuito, vale a dire l'eliminazione totale dei permessi per quanti oggi operano a 38 ore settimanali e una decurtazione di 32 ore di ROL per quanti operano invece in regime di 40 ore settimanali "senza stare a guardare se tali ore derivano in forza di legge o di contratto."
Dato però che tale misura da sola è giudicata da Federdistribuzione insufficiente a garantire quel recupero di produttività che ritiene indispensabile, ad essa dovrebbero aggiungersene altre quattro, e precisamente:
1. L'eliminazione dei due giorni di ferie oggi previsti aggiuntivi rispetto alle 4 settimane di ferie previste per legge;
2. La modificazione della norma contrattuale relativa al pagamento di una giornata aggiuntiva di retribuzione a fronte del mancato godimento della giornata festiva del 4 novembre;
3. Modificare la base di calcolo del trattamento di fine rapporto, circoscrivendola alla sola paga base, contingenza e terzo elemento nazionale;
4. Intervenire sugli scatti d'anzianità, o eliminandoli o sospendendone la maturazione.
Come UILTuCS abbiamo replicato innanzitutto reiterando ancora una volta la nostra richiesta che Federdistribuzione fornisca l'elenco delle norme del vigente contratto e dell'accordo di rinnovo del 2011 che non è sua intenzione modificare, rimarcando che giacché nella riunione di oggi la medesima richiesta è stata formulata anche dalla Filcams-CGIL ci aspettiamo che ad essa venga finalmente dato seguito, allo scopo di fare chiarezza e pulizia circa le reali intenzioni dell'associazione datoriale. Ciò detto, l'ipotesi formulata di togliere 32 ore di permesso retribuito o ROL a tutti i lavoratori non ci trova concordi anche in considerazione del fatto che quanto proposto non si limiterebbe a intervenire esclusivamente su un derivato contrattuale, e costituirebbe l'abrogazione per via contrattuale di un diritto riconosciuto in forza di una legge dal 1977 a fronte della cancellazione di 4 festività allora intervenuta per effetto del cosiddetto Accordo Lama-Agnelli che si proponeva anche con quella misura (oltre che con il superamento della norma che prevedeva il pagamento a carico dell'INPS dei primi tre giorni di malattia e con la definizione del cosiddetto "punto unico di contingenza") di realizzare un recupero della produttività del lavoro e di ridurre l'assenteismo.
Abbiamo quindi ribadito la nostra indisponibilità a mettere mano all'istituto degli scatti d'anzianità, sia in termini assoluti, sia perché anche se temporanea tale misura intrinsecamente trascinerebbe i suoi effetti oltre la durata di vigenza del contratto, a meno di non prevedere una data di "sbarramento" di tale misura che avrebbe degli effetti di palese iniquità in quanto colpirebbe alcuni lavoratori (quelli che maturerebbero lo scatto prima di tale data) e altri no. Assai difficile ci sembra inoltre prevedere la cancellazione di due giornate di ferie o il venire meno del pagamento della giornata aggiuntiva del 4 novembre, mentre per quanto attiene l'ipotesi di non ritenere più utili ai fini del Trattamento di Fine Rapporto tutti gli elementi salariali aggiuntivi rispetto a paga base, contingenza e terzo elemento nazionale (ossia, a titolo esemplificativo, gli scatti di anzianità, i superminimi mensilizzati individuali e collettivi, tutte le indennità mensilizzate e i terzi elementi provinciali, laddove esistenti) ci siamo detti del tutto indisponibili. A tale riguardo abbiamo ricordato la norma contenuta all'art. 208 del vigente contratto e la relativa nota a verbale, che contraddistingue in modo da noi ritenuto impeccabile e immodificabile i caratteri della retribuzione prevista dal vigente contratto, chiedendo se fosse intenzione di Federdistribuzione porvi mano e ribadendo che essa è per noi intangibile.
In seguito Federdistribuzione ha ritenuto necessario ritornare sui concetti sopra descritti, rimarcando per l'ennesima volta che è il contesto economico "che impone di toccare degli argomenti complessi e difficili, perché a imporlo sono tutti gli indicatori di andamento del settore" precisando che a suo dire gli istituti presi in considerazione non hanno influenza sulla busta paga netta dei lavoratori, mentre il ricorso ad essi, unitamente agli altri tre elementi sollevati in occasione degli incontri svoltisi la settimana passata (Bilateralità, Mercato del Lavoro e deroghe contrattuali), sono indispensabili a realizzare un recupero di produttività, a cui risultano imprescindibilmente connessi i meccanismi, i tempi e l'ammontare stesso dell'esito salariale del rinnovo contrattuale. In aggiunta a quanto prima affermato – inoltre – Federdistribuzione ha dichiarato che secondo lei sarebbe necessaria una riflessione aggiuntiva su come sia possibile stimolare la nuova occupazione. In particolare, dopo aver dichiarato che non è sua intenzione procedere all'identificazione di nuove tipologie di contratto di lavoro e che non ha preclusioni sul metodo con cui tale incentivazione alle nuove assunzioni si possa realizzare, sia esso a carattere strutturale o temporaneo, lascia alle organizzazioni sindacali il compito di formulare delle ipotesi, ma nel far ciò ha dichiarato formalmente che comunque essa considera l'ambito temporale delle misure non strutturali coincidente con la durata di vigenza del contratto.
Come UILTuCS abbiamo a questo punto replicato che l'affermazione di Federdistribuzione secondo cui le misure proposte in tema di produttività nel confronto di oggi "non hanno influenza sulla busta paga netta dei lavoratori" ci risulta in parte non vera e in parte frutto di un puro artificio dialettico. Come si può infatti affermare che eliminare il pagamento della giornata del 4 novembre non sia influente sulla busta paga? Come non vedere che ogni intervento sugli scatti di anzianità va a ledere la legittima aspettativa di chi ne ha uno in corso di maturazione di vedersi erogata la somma corrispondente alla normale scadenza? Come non rilevare che l'ipotesi di ridurre la base di calcolo utile ai fini del Trattamento di Fine Rapporto ha degli effetti diretti in termini di retribuzione differita, ovvero di accantonamento degli importi nel Fondo di Previdenza Integrativa, qualora il lavoratore vi abbia aderito? Come non ricordare poi che l'impianto sulle deroghe contrattuali proposto in occasione dell'incontro del 27 giugno, e non accettato dalla nostra organizzazione, non mancherebbe di determinare ricadute pesanti sia in termini di orario che di retribuzione? Infine, abbiamo ribadito che l'identificazione del periodo "temporaneo" con la durata di vigenza del contratto non è praticabile in quanto ciò renderebbe tali misure temporanee solo nella forma ma strutturali nella sostanza, giacché ad esse andrebbe comunque applicata la clausola di ultravigenza contrattuale fino al successivo rinnovo. Abbiamo inoltre precisato che non a caso la proposta di un possibile percorso per un rinnovo del contratto formulata dal nostro Segretario Generale nel mese di maggio muoveva da una circoscrizione del periodo di validità dell'eventuale documento aggiuntivo sulla crisi ben limitata all'interno della durata di vigenza contrattuale, e che mai avrebbe potuto coincidere con essa. Ed in ogni caso abbiamo ribadito che tale proposta, essendo stata respinta, non è più sul tavolo del negoziato. Ne consegue tra l'altro che non ci sentiamo in obbligo di fornire noi una proposta su come i nuovi assunti possano essere ulteriormente penalizzati a fronte delle misure già esistenti in forza di legge e di contratto tese a ridurre inizialmente il loro costo unitario del lavoro (apprendistato e graduale maturazione dei permessi retribuiti).
Alla richiesta di Federdistribuzione di indicare nuove date di incontro "a seguito di un necessario periodo di riflessione" abbiamo dato la nostra disponibilità per il giorno 16 luglio e per l'intera settimana compresa tra il 28 luglio e il 1° agosto, rimarcando altresì il fatto che le quattro giornate di trattativa appena conclusesi hanno ancora una volta palesato non solo la persistente distanza tra le reciproche posizioni, quant'anche la considerazione pressoché nulla da parte di Federdistribuzione delle richieste contenute nella piattaforma rivendicativa unitaria, a cui viene costantemente contrapposta la riproposizione dei temi oggetto della piattaforma datoriale con aggiustamenti assolutamente marginali e talvolta idonei a indurre ulteriori motivi di contrasto, ragione per cui una fase di attenta riflessione ci sembra assolutamente opportuna innanzitutto e per lo più proprio da parte loro.