Si è tenuto in data odierna, presso la sede del ministero dello Sviluppo Economico, l'incontro, presenziato dal viceministro Teresa Bellanova, tra le delegazioni di Fim Fiom e Uilm ed i rappresentanti di ArcelorMittal Europe.
La riunione di quest'oggi ha avviato, di fatto, il confronto fra le organizzazioni sindacali e AM Investco Italy Srl per addivenire ad un accordo sui livelli occupazionali "vincolante" ai fini della procedura di cessione del gruppo Ilva in A.S. aggiudicata con decreto del Ministero allo Sviluppo Economico lo scorso 5 giugno.
Il CEO ArcelorMittal, Geert Van Poelvoorde, ha introdotto l'incontro con la presentazione del gruppo multinazionale siderurgico con sede in Lussemburgo: con un fatturato di oltre 60 miliardi di oltre 60 miliardi di dollari e 95.5 milioni di acciaio (anno 2016) AM è il maggior produttore al mondo, leader in America Latina, Nord America, Africa, principale produttore nella CSI, n.1 in Europa e con un organico complessivo oltre 200.000 dipendenti.
ArcelorMittal Europa, di cui è a capo Aditya Mittal, prevede una struttura organizzativa articolata in 3 settori: prodotti lunghi, prodotti piani e soluzioni per la distribuzione; i prodotti piani, con 39 siti produttivi, organizzati in cluster e presenti in 11 paesi, suddivisi in tre aree geografiche (Nord,Est e Sud Ovest, con19 altiforni operativi e n. 2 forni elettrici ad arco in funzione, hanno spedito nell'anno 2016 circa 28 milioni di tonnellate di acciaio. In Italia il gruppo siderurgico è già presente con centri di servizio e due siti produttivi a Piombino ed Avellino, con circa 1200 dipendenti.
Alla presentazione è seguita l'illustrazione del piano delle linee guida del piano industriale per il rilancio del gruppo Ilva e della sua integrazione con il gruppo AM, investimenti industriali ed ambientali previsti ed i livelli occupazionali.
Il management di AM ha enfatizzato, in particolare, la volontà di voler intervenire per la riduzione degli infortuni con l'adozione di pratiche già adottate negli altri stabilimenti europei e l'introduzione di tecnologie proprietarie avanzate per la riduzione delle emissioni nell'atmosfera ed il trattamento delle acque.
Per il rilancio dell'Ilva il CEO di AM ha confermato l'investimento complessivo di 4,2 miliardi di euro, di cui circa 1,137 miliardi per l'ambientalizzazione e 1,25 per gli investimenti tecnici.
Il piano industriale (2018-2024) presentato nel corso della riunione prevede, nella prima fase, una produzione di acciaio grezzo di 6 milioni di tonnellate annue con gli
attuali altoforni (Afo 1-2 e 4) ed il rimanente fabbisogno di bramme/laminati con prodotti provenienti da altri stabilimenti AM; alla realizzazione del piano ambientale (2023), l'AFO 5 verrà riattivato per raggiungere una produzione di 8 milioni di tonnellate di acciaio liquido a Taranto e con un organico complessivo dell'intero Gruppo di 10.000 addetti rispetto agli attuali 14.200.
Il CEO di AM ha riconfermato la realizzazione, a Taranto di un centro di Ricerca e Sviluppo che potenzierà la qualità dei prodotti e ne amplierà la gamma attraverso l'accesso a tutte le proprietà intellettuali di ed al know-how di ArcelorMittal; sono previsti interventi di upgrade degli impianti di Genove e Novi Ligure.
Sono state confermate le missioni produttive degli altri centri di trasformazione e logistica.
La Uilm ha espresso le proprie riserve sulle criticità che permangono dopo questa prima illustrazione del piano industriale e sugli interventi ambientali per i quali si dovrebbero prevedere tempi più ristretti di realizzazione, anche per anticipare la risalita della produzione di acciaio grezzo rispetto al 2024.
Inoltre abbiamo ribadito la nostra contrarietà e le nostre perplessità sulla determinazione dei livelli occupazionali previsti dal piano che evidenzia una contraddizione fra il decremento degli attuali addetti rispetto ad una previsione di incremento della produzione. La Uilm continua a ritenere inaccettabile la dichiarazione di esuberi e ripropone la richiesta del passaggio di tutti i lavoratori nella nuova società subentrante.
Abbiamo quindi richiesto un confronto di maggior dettaglio sui singoli temi per poter effettuare una valutazione più compiuta sulla proposta aziendale.
A fronte delle nostre sollecitazioni il CEO di AM si è reso disponibile anche a modificare le impostazioni previste dal piano, anche rispetto ai tempi di realizzazione, tenendo fermo,però, l'obiettivo della piena produzione e l'incremento della produttività sui modelli organizzativi già adottati negli altri stabilimenti del gruppo e senza escludere investimenti aggiuntivi.
Abbiamo convenuto di aggiornare il confronto, in modo più serrato, a partire dal prossimo 13 settembre; gli incontri, che avranno cadenza settimanale, si terranno presso il MiSE ed il Governo favorirà il raggiungimento dell'intesa fra sindacati ed azienda.
Nelle prossime settimane verrà inviata la comunicazione per il trasferimento del ramo d'azienda (art.47 L.428/90).
Siamo consapevoli della difficoltà della discussione che dovremo affrontare per la salvaguardia dei livelli occupazionali di Ilva e dell'indotto ma siamo anche certi di poter far modificare le previsioni indicate nel piano industriale e dimostrarne la loro "incongruenza" e la loro "inadeguatezza" a fronte della necessità di mantenere le professionalità e le specificità all'interno del gruppo per un rapido rilancio della più grande realtà siderurgica italiana.
Roma, 20 luglio 2017 UILM NAZIONALE