5° rapporto 2017 sulla cassa integrazione in Piemonte
MAGGIO 2017: IN PIEMONTE LA CIG AUMENTA DEL 38,9% RISPETTO AL MESE PRECEDENTE, A LIVELLO NAZIONALE DEL 70,3%.
In Italia, a maggio, come evidenziano i dati del Servizio politiche attive e passive del lavoro della UIL Nazionale, sono state richieste 39.120.645 ore di cassa integrazione con un aumento, rispetto al mese di aprile, del 70,3%.
In Piemonte la richiesta è stata di 2.990.748 ore, in aumento del 38,9% (-10,2% ordinaria, +105,5% straordinaria, -67,9% deroga). A maggio, i lavoratori piemontesi tutelati sono stati 17.593, con un aumento di 4.927 unità rispetto al mese precedente.
Il Piemonte passa al 3° posto per richieste di cassa integrazione, preceduto da Puglia e Lombardia.
DATI PROVINCIALI
L'andamento delle ore nelle province piemontesi, nel confronto tra maggio e aprile, è stato il seguente: Novara +254,4%, Alessandria +236%, Torino +79,3%, Cuneo +15,2%, Asti -56,3%, Vercelli -59,1%, Biella -69,7%, Verbania -74,1%.
Torino, con 1.690.916 ore, diventa la seconda provincia più cassaintegrata d'Italia, dopo Taranto, per i noti problemi legati all'ILVA.
PRIMI CINQUE MESI DEL 2017
In Piemonte, nei primi cinque mesi dell'anno, la richiesta è stata di 19.134.279 ore, in diminuzione del 58,4% rispetto all'analogo periodo del 2016 (-16,8% ordinaria, -67,1% straordinaria, -32% deroga).
A livello nazionale sono state autorizzate 163.843.662 ore, con una riduzione del 43,1%.
Le province piemontesi hanno fatto registrare il seguente andamento: Biella +41,1%, Vercelli +1,9%, Asti -7,4%, Cuneo -20,9%, Novara -26,1%, Verbania -33,2%, Alessandria -33,6%, Torino -69,3%.
SETTORI PRODUTTIVI
Nella nostra regione, la variazione percentuale della cassa integrazione per settori produttivi, nel confronto tra i primi cinque mesi del 2017 e del 2016, è stata la seguente: Industria -63,2%, Edilizia +31%, Artigianato -28,4%, Commercio -8,2%, Settori vari -100%, per un totale di -58,4%.
Il dato riferito all'edilizia in Piemonte evidenzia il proseguimento del trend negativo, mentre a livello nazionale le ore richieste nei primi cinque mesi si sono ridotte del 28,2%.
DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL PIEMONTE GIANNI CORTESE:
"Dai dati dell'INPS emerge una lenta ripresa media occupazionale, al cui interno convivono diverse contraddizioni: le attivazioni di rapporti di lavoro indicano la presenza di imprese "sane" che assumono, seppur con prudenza e a larga prevalenza con contratti a termine, ma si registra, anche attraverso le richieste di cassa integrazione, una sorta di selezione darwiniana delle imprese, con parte del sistema produttivo in difficoltà. È evidente che gli ammortizzatori sociali rappresentano un vero argine ai licenziamenti. Ora sono necessarie rapide scelte politiche per non ridurre la protezione sociale e per affrontare con coraggio e risorse la questione del rafforzamento della rete delle politiche attive, strumento indispensabile per la ricollocazione delle persone espulse dal sistema produttivo".