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Venerdì, 23 Giugno 2017 10:41

Metalmeccanici: aggiornamenti trattativa per il rinnovo del Ccnl

Lo scorso 21 giugno nella sede Confapi di Milano, sulla base di quanto discusso il giorno precedente, l'Unionmeccanica ha consegnato a Fim, Fiom e Uilm una proposta scritta complessiva sugli aspetti economici e normativi per il rinnovo del CCNL scaduto a ottobre 2016 Nel testo è previsto che:

- il CCNL sarà rinnovato per 4 anni, quindi scadrà il 31 ottobre 2020 e gli aumenti contrattuali saranno misurati con l'Ipca "depurata dagli energetici" a consuntivo ed erogati a novembre 2017, per quanto riguarda il 2016. Per gli anni successivi saranno calcolati ed erogazione nel mese di giugno di ciascun anno di vigenza contrattuale;

- ci sia l'erogazione di flexible benefit del valore di 150 euro per il 2018 (da marzo), per il 2019 e il 2020 (a partire da gennaio di ciascuno di questi anni) e di un importo di 80 euro "una tantum" con la retribuzione di ottobre 2017;

- il contributo aziendale per il fondo di previdenza complementare Fondi sarà aumentato di 0,2% da giugno 2018 e di un ulteriore 0,2% da gennaio 2020;

- sia costituito in sinergia con l'EBM di una Assistenza sanitaria integrativa a carico delle imprese che verseranno 60 euro annui a decorrere da gennaio 2018, con la possibilità di verificare a giugno 2019 la congruenza di tali importi con le esigenze dei lavoratori.

Nella proposta di Unionmeccanica erano inoltre migliorate le norme sulla formazione professionale e sul diritto allo studio, erano previste innovazioni importanti in materia di salute e sicurezza e si conveniva su una revisione del sistema di inquadramento. Si trattava dunque di una proposta, coerente con quanto fatto in altri rinnovi contrattuali, che andava riletta e in qualche punto corretta, per dare anche ai dipendenti delle aziende che applicano il CCNL della piccola e media impresa metalmeccanica il loro giusto rinnovo contrattuale. E invece Fim e Fiom hanno iniziato una disputa - lo riconosciamo - su temi assai rilevanti per il Sindacato sul ruolo degli iscritti e sulla consultazione dei lavoratori. Temi che tuttavia - soprattutto nelle piccole e medie imprese dove gli iscritti - purtroppo - non sono molti e i referendum - per stessa ammissione di chi ha organizzato l'ultimo nel 2013 - vedono il voto di poco più del 10% degli aventi diritto, rischiano di trasformarsi in vuoti esercizi ideologici che vanificano la concreta azione sindacale unitaria. Proprio nella piccola e media impresa il Sindacato deve esprimere quel sovrappiù di responsabilità per ovviare alla maggiore debolezza dei lavoratori causata dalle limitate dimensioni dell'azienda. Nella discussione di ieri, per certi versi difficile da comprendere, la Uilm ha sostenuto e continua a sostenere che su questi argomenti, da un lato le previsioni dell'accordo interconfederale sulla "rappresentanza" e dall'altro quanto convenuto tra Fim, Fiom e Uilm nel cd. "percorso di validazione" già adottato in altri rinnovi, siano gli strumenti per risolvere la questione. Sarà stato il caldo o la tensione accumulata in questi mesi trattative costruttive ma molto faticose, la disputa non ha trovato una soluzione e la Uilm ha chiesto all'Unionmeccanica di proporre in tempi brevissimi un paio di date per la rilettura del testo e la conclusione del negoziato. Uilm Nazionale Roma, 22 giugno 2017

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