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Lunedì, 27 Febbraio 2017 17:02

1° rapporto UIL 2017 sulla cassa integrazione in Piemonte

GENNAIO 2017: IN PIEMONTE LA CIG AUMENTA DEL 22,2% RISPETTO AL MESE PRECEDENTE, A LIVELLO NAZIONALE DIMINUISCE DEL 19%. TORINO E' ANCORA LA PROVINCIA PIU' CASSAINTEGRATA, IL PIEMONTE AL 1° POSTO TRA LE REGIONI

In Italia, a gennaio, come evidenziano i dati del Servizio politiche attive e passive del lavoro della UIL Nazionale, sono state richieste 30.603.519 ore di cassa integrazione con una riduzione, rispetto a dicembre 2016, del 19%.

In Piemonte la richiesta è stata di 5.256.113 ore, in aumento del 22,2% (-35,5% ordinaria, +58,1% straordinaria, -25,7% deroga). A gennaio, i lavoratori piemontesi tutelati sono stati 30.918, con un aumento di 5.607 unità rispetto al mese precedente.

Il Piemonte è la regione con la maggiore richiesta di cassa integrazione, seguita dalla Lombardia e dalla Puglia.

DATI PROVINCIALI

L'andamento delle ore nelle province piemontesi, nel confronto tra gennaio 2017 e dicembre 2016 , è stato il seguente: Asti +463,1%, Cuneo +168,4%, Vercelli +68,7%, Torino +33,9%, Alessandria -23,4%, Verbania -38,2%, Novara -78,4%, Biella -91,8%.

Torino, con 3.917.529 ore, si conferma provincia più cassaintegrata d'Italia, seguita da Bari e Milano.

SETTORI PRODUTTIVI

Nella nostra regione, la variazione percentuale della cassa integrazione per settori produttivi, nel confronto con il mese di dicembre, è stata la seguente: Industria +47,9%, Edilizia -20,5%, Artigianato -12,5%, Commercio -76,4%, Settori vari            -100%, per un totale di +22,2%.

DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL PIEMONTE GIANNI CORTESE:

"I dati del primo mese dell'anno, relativi alle richieste di cassa integrazione, confermano il trend del 2016. Inoltre, mancano ancora i dati relativi alle ore richieste al FIS (Fondo Integrazione Salariale), operativo da oltre un anno, che andrà a sostituire integralmente la cassa integrazione in deroga per le aziende con più di 5 dipendenti.

Nel corso dell'anno scopriremo gli effetti, certamente non positivi, della soppressione della cassa in deroga e della mobilità, sostituiti da ammortizzatori che allargano la platea dei destinatari, ma riducono il periodo di fruizione.

Questa è un fase in cui, purtroppo, si discute sui decimali di punto di crescita del PIL italiano, mentre manteniamo la posizione di retroguardia tra i Paesi europei. Dobbiamo dire con chiarezza che la strada da percorrere è ancora lunga e tortuosa, considerando i pesanti effetti provocati dalla crisi sul sistema produttivo e su milioni di persone, con l'aumento costante delle diseguaglianze e la concentrazione della ricchezza in poche mani.

La ripresa è fatta di consumi e investimenti. E' importante, perciò, rinnovare i contratti, ridurre la pressione fiscale e programmare investimenti pubblici, utili a rendere competitivo, moderno e più sicuro il Paese".

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