Primo commento a caldo del Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, in merito alla decisione della Consulta sui referendum in materia di lavoro. Intervistato da Tgcom24, subito dopo la conclusione dell'odierna camera di consiglio della Corte, Barbagallo ha ricordato che, proprio sui temi oggetto del referendum, la Uil proclamò a suo tempo uno sciopero generale: «Noi abbiamo scioperato contro la lesione dei diritti e delle tutele dei lavoratori, a testimonianza della nostra contrarietà a quelle norme e a quei provvedimenti. Tuttavia – ha precisato il leader della Uil - abbiamo sempre ritenuto che, per ripristinare diritti e tutele, dovesse essere privilegiata la via della contrattazione.
E, in parte, lo abbiamo anche fatto: in alcuni contratti, abbiamo reintrodotto l´articolo 18, ad esempio, in presenza di cessione di ramo d´azienda o per cambio di appalto. Peraltro, abbiamo sempre chiesto ai governi di non legiferare su alcune materie di carattere lavoristico o contrattuale e, coerentemente, dovremmo evitare di seguire la via referendaria. Anche perché, se poi non si dovesse raggiungere il quorum, ci sarebbe il rischio di non poter più intervenire su quel tema neanche dal punto di vista contrattuale».
Barbagallo ha quindi rilanciato l´unità sindacale come approccio alla soluzione concreta dei problemi dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani: "Abbiamo temuto che questi referendum potessero spaccare il mondo sindacale: ci siamo adoperati e vogliamo continuare ad adoperarci per evitare che ciò accada. Abbiamo dimostrato – ha sottolineato il leader della Uil - che quando agiamo unitariamente facciamo delle cose positive, come è accaduto di recente con gli accordi su previdenza e pubblico impiego e con i rinnovi dei contratti di categoria. Per questo motivo, riproponiamo a Cgil e Cisl di realizzare un'iniziativa unitaria sulla contrattazione e di riprendere la strada delle relazioni industriali, misurandoci, se necessario, anche sul terreno dei rapporti di forza con le nostre controparti, con l'obiettivo – ha concluso Barbagallo - di far progredire i lavoratori, i pensionati e i giovani".