Il 15/6/2016 è stato approvato il testo della legge che istituisce il Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente (http://www.camera.it/leg17/995?sezione=documenti&tipoDoc=lavori_testo_pdl&idLegislatura=17&codice=17PDL0041430&back_to=http://www.camera.it/leg17/126?tab=2-e-leg=17-e-idDocumento=68-B-e-sede=-e-tipo=)
Questa riforma conclude un lungo processo di approvazione - durato circa tre anni - e punta ad innovare (decreti attuativi permettendo, la cui stesura è ora affidata al ministero dell'Ambiente) tutto il quadro della protezione ambientale in Italia, sia attraverso l'omogeneizzazione delle attività delle agenzie ambientali presenti nelle varie Regioni/Province autonome, che con l'istituzione di specifici 'Livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali' (Lepta).
La legge istituisce il 'Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente' - di cui fanno parte sia l'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) sia le Agenzie regionali e delle province autonome di Trento e Bolzano per la protezione dell'ambiente (Arpa) -, con una funzione chiave: quella di attuare i 'Lepta', cioè i cosiddetti 'garanti' dei livelli minimi delle attività in maniera omogenea a livello nazionale (art.2), dal punto di vista qualitativo e quantitativo: la concreta determinazione dei Lepta, che sono l'architrave della riforma, è rimandata a un DPCM da adottare entro un anno dall'entrata in vigore della legge e spetta per intero al ministro dell'Ambiente (pur se di concerto con il ministro della Salute e previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni).
Le altre funzioni del 'Sistema Nazionale per la protezione dell'ambiente' sono:
il monitoraggio dello stato dell'ambiente e della sua evoluzione;il controllo delle fonti e dei fattori di inquinamento;attività di ricerca, di trasmissione ai diversi livelli istituzionali e di diffusione al pubblico dell'informazione ambientale;supporto tecnico-scientifico per l'esercizio di funzioni amministrative in materia ambientale;attività istruttoria per il rilascio di autorizzazioni e per l'irrogazione di sanzioni, nel rispetto delle competenze degli altri enti previste dalla normativa vigente;attività di supporto nell'individuazione, descrizione e quantificazione del danno ambientale.
E' previsto, inoltre, un Sistema Informativo Nazionale Ambientale (Sina, parte della rete informativa nazionale Sinanet), realizzato e gestito da Ispra con dati provenienti dai Sistemi Informativi Regionali Ambientali (Sira) - quindi gestiti dalle Agenzie competenti sul territorio - e la creazione di una Banca-dati di informazioni a livello nazionale.
Secondo la UIL, si tratta di una legge di riforma che, se andrà ad effettivo compimento entro il 2017 con i relativi decreti attuativi, può fin da oggi essere considerata un tentativo di risposta importante per il rilancio (più ancora che per il rafforzamento) della credibilità stessa del sistema pubblico dei controlli ambientali, in quanto dichiaratamente finalizzata a garantire più rete tra le strutture e più certezze per cittadini e imprese su tutto il territorio nazionale. Insieme alla Legge sugli eco-reati - approvata un anno fa (Legge 22/5/2015, n. 68 (G.U. 28 maggio 2015 n. 122) - con questo provvedimento sembra, dunque, proseguire, pur se fra rilevanti ritardi e contraddizioni legislative (basti pensare a varie parti del Collegato ambientale o, peggio ancora, alla 'chimera' del Green Act), un percorso che la UIL ritiene senza dubbio interessante di 'precondizioni' per un futuro quadro di garanzie condivise e di procedure semplificate: ad esempio, per l'effettuazione delle analisi ambientali che prevede l'organizzazione di una rete nazionale di laboratori accreditati - tenuti ad applicare i metodi ufficiali di analisi approvati dal Sistema nazionale -, per lo svolgimento delle attività del Sistema che prevede l'istituzione di un 'Consiglio del Sistema nazionale'- presieduto dal presidente dell'Ispra e tenuto a fornire pareri obbligatori su programmi e interventi -, per le funzioni di controllo svolte dal Sistema che prevede l'individuazione di personale incaricato degli interventi ispettivi.
Una riforma delle Agenzie ambientali, un riordino delle strutture di monitoraggio per potenziare e rendere uniformi in Italia le verifiche sullo stato dell'aria, delle acque, del territorio, un Sistema nazionale integrato, omogeneo ed autorevole in grado di tutelare cittadini e ambiente, dare certezze a italiani e imprese e favorire un'economia più avanzata, innovativa e pulita, un contributo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, di promozione della qualità ambientale e alla piena realizzazione del principio del 'chi inquina paga': sono questi gli obiettivi, molto ambiziosi e più che condivisibili anche da parte del Sindacato, di una Legge che, tuttavia, ha nel proprio atto di nascita, secondo la UIL, alcuni significativi elementi di incertezza (i tempi 'stretti' per i decreti attuativi) o addirittura negativi: l'invarianza di bilancio, cioè quel limite posto dal Governo che non lascia presagire nulla di buono sulle reali intenzioni ad avere un efficace servizio di monitoraggio ambientale e territoriale, dato che le risorse attualmente disponibili non sono affatto sufficienti.
La UIL ritiene, infatti, che occorra garantire fin da subito da parte del legislatore più risorse economiche al sistema, certe e costanti nel tempo, da investire nel personale, negli strumenti di analisi e nelle attività di monitoraggio e di informazione, quale condizione-base per un confronto serio e responsabile con il Sindacato sui tasselli ancora aperti e non collocati della sostenibilità ambientale in Italia: la legge sul consumo di suolo, la legge sulle agromafie e i delitti contro gli animali, la norma per semplificare l'abbattimento degli ecomostri, la costituzione di una grande polizia ambientale strutturata sul territorio a partire dalle migliori esperienze maturate dall'Arma dei carabinieri e dal Corpo forestale dello Stato, soprattutto il rapido recepimento del pacchetto sull'economia circolare in discussione al parlamento europeo che sarà approvato nei prossimi mesi.
Il già previsto tavolo di confronto fra il ministro dell'Ambiente e Cgil Cisl e Uil avrà, dunque, alla ripresa autunnale, fra i temi prioritari all'ordine del giorno, la concreta attuazione – compresa l'ipotesi di una partecipazione responsabile del Sindacato – di questa importante riforma delle Agenzie ambientali.