Il Consiglio dei ministri, nella riunione del 10 giugno 2016, ha approvato in via preliminare la bozza di un decreto recante le disposizioni integrative e correttive ai seguenti decreti legislativi del Jobs Act: decreti legislativi 15 giugno 2015, n. 81, e 14 settembre 2015, nn. 148, 149, 150 e 151.
Uno dei provvedimenti riguarda la tracciabilità dei voucher lavoro: i committenti imprenditori non agricoli o professionisti sono tenuti, almeno 60 minuti prima dell'inizio della prestazione di lavoro, a comunicare alla sede territoriale dell'Ispettorato del lavoro, mediante sms o via mail, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione. Il Governo intenderebbe limitare così l'abuso dei "buoni lavoro".
Viene inoltre escluso il settore agricolo dall'applicazione del limite imposto ai committenti imprenditori, i quali possono avvalersi di prestazioni di lavoro accessorio per compensi non superiori a 2.000 euro per ciascun committente.
Per il Segretario Generale Uil, Carmelo Barbagallo, "Il provvedimento sulla tracciabilità per i voucher è un primo passo, ma non è ancora sufficiente a riportare nell'ambito della normalità l'uso di questo strumento". Secondo Barbagallo: "L'attuale decreto andava a scadenza ed era, comunque, necessario, che il Governo intervenisse. Resta, però, una questione di fondo – ha aggiunto in una nota il sindacalista Uil - bisogna limitarne l'ambito di applicazione ad alcuni settori e ad alcune specifiche attività proprio perché i voucher sono nati per regolarizzare, ad esempio, alcuni lavori occasionali, svolti in particolare da giovani studenti, o di cura alla persona".