Il recente decreto governativo, il nono dall'inizio della "questione Ilva", ha chiaramente ampliato la possibilità di acquisto per tutti quei soggetti che entro il 10 febbraio presenteranno le proprie manifestazioni di interesse.
Tramontata definitivamente l'idea della Newco, così come la concreta possibilità di 1,2 miliardi di euro ancora fermo in Svizzera per la realizzazione dell'A.I.A. a Taranto in tempi brevi, si è fatta strada nel Governo la convinzione di sondare, a nostro avviso, ogni soluzione possibile.
Solo così si può giustificare un bando di vendita che lega il futuro acquirente al mantenimento non di tutti ma di un numero adeguato di dipendenti in relazione al piano industriale presentato.
Il futuro della siderurgia italiana in generale, e dell'Ilva in particolare, passa soprattutto dal mantenimento di tutti i siti produttivi, legati indiscindibilmente da una logica industriale ovvia a meno di promuovere spezzatini non convenienti a nessuno se non a quelli che mirano a comprare quote di mercato.
In questo contesto, ed unitamente ai noti problemi che da alcuni mesi le RSU e i lavoratori lamentano alla direzione di stabilimento, nonché ai rappresentanti dell'amministrazione straordinaria non del tutto risolti dall'incontro ra le parti avvenuto a Confindustria Alessandria, le OO.SS. territoriali di FIM Cisl, FIOM Cgil e UILM Uil dichiarano 8 ore di sciopero da effettuarsi su tutti i turninella giornata di mercoledì 10 febbraio 2016 con presidio davanti alla portineria a partire dalle 6 a Novi Ligure e in concomitanza anche nei siti di Taranto e Racconigi.