Comunicato Stampa del segretario generale Uilca Massimo Masi
Nuovo Piano Industriale UniCredit: Lacrime e sangue solo per le lavoratrici e i lavoratori! Quando pagheranno anche i vertici?
La Borsa non apprezza
Il Piano Industriale di UniCredit è ancora peggiore di quello annunciato alcuni mesi fa. 18.200 lavoratori usciranno dalle banche del Gruppo con un taglio lineare del 9%. Oltre le banche controllate straniere, anche il perimetro Italia pagherà un prezzo salatissimo: esuberi e chiusura di filiali.
"Ci chiediamo fino a quando continuerà questa folle corsa al taglio del personale – dichiara il segretario generale della Uilca, Massimo Masi -. Con le uscite anticipate saranno i soggetti più deboli, cioè quelli con la contribuzione previdenziale mista, che pagheranno i prezzi più alti".
"Lo avevo già annunciato - sottolinea Masi –, stavolta vogliamo trattare tutto il Piano Industriale non solo le ricadute sul personale. Ci faremo aiutare da chi se ne intende, ma non faremo più sconti a nessuno".
"Una cosa comunque deve essere chiara fin subito - ribadisce Masi –, non accetteremo esuberi obbligatori ma solo volontari e non accetteremo mai un accordo che non dovesse prevedere assunzioni di giovani".
"A quanto pare questo Piano non piace nemmeno alla Borsa - continua Masi – nonostante i molteplici tagli al personale".
"Sarei curioso di sapere - afferma il leader della Uilca - se i componenti del Consiglio d'Amministrazione della Banca non ritengano obsoleto riproporre ogni anno lo stesso piano, solo con tagli al personale. Ribadiamo la nostra proposta di inserire un rappresentante dei lavoratori nel Consiglio di Amministrazione".
Masi conclude con una domanda: "Come mai, visto che il principale competitors italiano di questa banca dichiara esuberi, ma una parte li ricolloca creando nuovi servizi e nuovi lavori, lo stesso non avviene in UniCredit"?
La Responsabile Ufficio Comunicazione
Simona Cambiati