In allegato un articolo pubblicato oggi sul quotidiano "la Repubblica", che riprende una "intuizione" della UIL inerente l'applicazione della IMU/TASI per i cittadini cosiddetti "migranti". Si tratta di quei proprietari di un'unica abitazione nel paese di origine, ma sono costretti al trasferimento della residenza o dimora abituale, soprattutto per motivi di lavoro.
In questo caso sulla abitazione non si paga la TASI come prima casa, bensì l'IMU come seconda casa, in sostanza: emigri e hai una casa al paese? E' una seconda casa! Tra l'altro questa casistica riguarda anche le persone ricoverate in strutture di lungodegenza lungo degenza per le quali l'equiparazione a prima casa della propria abitazione viene demandata alla facoltà dei Comuni.
Pertanto si apre nella Legge di Stabilità un "buco" da sanare.