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Venerdì, 21 Febbraio 2014 10:48

Primo rapporto CIG 2014 in Piemonte

PIEMONTE: A GENNAIO LA CIG AUMENTA DEL 37,5%
MENTRE IN ITALIA CALA DEL 5,3%

In Italia, a gennaio 2014, sono state autorizzate 81,4 milioni di ore di cassa integrazione, con un calo del 5,3% rispetto al mese precedente. In totale sono stati salvaguardati 478 mila posti di lavoro.

In Piemonte, nello stesso mese di gennaio, sono state richieste 9.261.975 milioni di ore di cassa integrazione, in aumento del 37,5% rispetto a dicembre 2013 (-8,4% ordinaria, +129,7% straordinaria, +8,8% in deroga).

I lavoratori interessati sono stati complessivamente 54.482, con un aumento di 14.866 unità rispetto a dicembre dello scorso anno.

L'andamento mensile delle ore richieste nelle province piemontesi è stato il seguente: Vercelli +57,9%, Torino +53 %, Novara +52,9%, Biella +47,4 %, Asti +36,1%, Alessandria +21,9%, Verbania +21,3%, Cuneo -32,7%.

Nella nostra regione la variazione percentuale della cassa integrazione per settore produttivo a gennaio 2014, rispetto a dicembre 2013, è stata la seguente: Industria +54,2 %; Edilizia -38,4 %; Artigianato +2,1%; Commercio +47,7%; Settori vari +153,5%; Totale +37,5%.

DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL PIEMONTE GIANNI CORTESE: "Il sesto anno di crisi è iniziato in Piemonte con un consistente incremento delle richieste di ore di cassa integrazione rispetto a dicembre. Torino continua a essere la provincia più cassaintegrata d'Italia e il Piemonte la seconda regione. Preoccupa fortemente il finanziamento con soli 1.600 milioni di euro per la cassa in deroga del 2014, troppo basso per coprire l'intero anno, a causa delle difficoltà in cui continuano a versare le piccole e piccolissime imprese. Ricordiamo, inoltre, che 400 milioni dei 1.600 sono utilizzati per coprire parzialmente i buchi ancora esistenti nel finanziamento 2013. Per difendere l'occupazione e rilanciare i consumi interni, vero punto di svolta per uscire dalla crisi, il Governo in via di costituzione ha una priorità assoluta: la riduzione della pressione fiscale su lavoratori, pensionati e imprese".

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