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Mercoledì, 10 Giugno 2015 10:08

Decreto Legge n.65 del 2015: disposizioni urgenti in materia di pensioni, ammortizzatori sociali e garanzie TFR

Documento UIL presentato all'audizione dell' 8 giugno 2015 presso la Commissione XI Lavoro pubblico e privato Camera dei Deputati

La UIL ringrazia Codesta Commissione per l'invito a rappresentare le proprie osservazioni sul Decreto Legge n.65 del 2015.

Il decreto non ripristina il diritto alla perequazione delle pensioni

Dopo la sentenza della Corte il Governo avrebbe dovuto fare una cosa molto semplice: ripristinare il diritto alla rivalutazione delle pensioni e discutere e definire,

con i sindacati dei pensionati, le modalità e l'entità dei rimborsi per il passato. Il Governo, invece, ha scelto una strada completamente sbagliata.

Con questo D.L. si sta perdendo un'occasione per rimettere nel sistema previdenziale parte di quel denaro sottratto, oltre 80 miliardi di euro nel decennio 2012 – 2020. Il diritto alla perequazione, sul quale, ricordiamo, anche il Governo Letta è intervenuto con la Legge di Stabilità 2014 modificando in modo peggiorativo la normativa vigente prima degli interventi Fornero, sarà soggetto a riduzioni anche per il 2016 causando una ulteriore perdita del potere di acquisto per i pensionati con un conseguente calo dei consumi.

In questi giorni, dopo la sentenza della Corte Costituzionale, abbiamo ripetutamente ascoltato tante menzogne e mistificazioni. Si ha il coraggio di sostenere che i

provvedimenti Monti-Fornero sono a favore del futuro dei giovani. Niente di più falso: dal primo gennaio 2012 ad oggi la disoccupazione giovanile è passata dal

31,9% al 42,6%. Neanche un centesimo dei presunti 18 miliardi prelevati dalla mancata indicizzazione delle pensioni in essere sono stati destinati ai giovani né nel

presente né tantomeno nel loro futuro previdenziale. Quel provvedimento ha avuto un effetto recessivo con una diminuzione dei consumi e della domanda interna

contribuendo alla peggiore recessione dello stato unitario con un PIL negativo che penalizzerà proprio le giovani generazioni.

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