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Nel corso della riunione del 28 settembre svolta in Confindustria, dopo 5 mesi di sospensione dl confronto, che hanno visto la mobilitazione sindacale con 20 ore di sciopero e il "blocco" dello straordinario e delle flessibilità, Federmeccanica e Assistal hanno presentato una proposta per il rinnovo contrattuale che, rispetto alla posizione sostenuta dal 22 dicembre 2015, rappresenta un apprezzabile avanzamento del negoziato, in quanto viene abbandonata l'ipotesi del cosiddetto "salario di garanzia" che, nella pratica, avrebbe portato gli aumenti contrattuali a un'esigua minoranza dei metalmeccanici, solo a coloro il cui trattamento economico era esclusivamente quello del contratto nazionale.

Tuttavia, pur valutando positivamente:

 il superamento del "salario di garanzia"

 l' aumento della contribuzione per la Previdenza complementare a Cometa dall'1,6 al 2% solo per le aziende

 l'estensione dell'assistenza sanitaria integrativa con maggiori prestazioni e la copertura per i familiari a carico senza il contributo dei lavoratori a mètaSalute

 il riconoscimento di un bonus di 100€per il 2017 – 150€per il 2018 e 200€per il 2019

la proposta della Controparte risulta insufficiente, in particolare sotto il profilo economico riguardo al recupero dell'inflazione.

Infatti Federmeccanica e Assistal, sostenendo di aver erogato nel precedente contratto 73 euro mensili in più rispetto all'inflazione effettivamente realizzata, non prevedono alcuna erogazione salariale per il 2016, l'erogazione di un aumento sui minimi contrattuali a giugno 2017 calcolato sulla base dell'inflazione effettivamente consuntivata nel 2016, di un importo a giugno 2018 calcolato sul 75% dell'inflazione consuntivata nel 2017 e di un ulteriore aumento a giugno 2019 calcolato sul 50% dell'inflazione misurata nel 2018. Questi importi sarebbero calcolati in percentuale sul minimo di ciascun livello contrattuale e darebbero luogo ad assorbimento di voci retributive fisse.

A questa posizione presentata dalla Controparte, è stato replicato che:

 non si comprendono e comunque non si condividono le ragioni di una tutela decrescente e ridotta rispetto all'inflazione effettivamente misurata;

 non è possibile attendere 18 mesi prima di vedersi riconosciuta l'inflazione, né è pensabile lasciare "scoperto" il 2016;

 proporre gli "assorbimenti" significa comunque riproporre la logica del "salario di garanzia" che Sindacato e i Lavoratori hanno respinto in questi mesi.

Per quanto riguarda infine le richieste relative al "Diritto alla Formazione", Federmeccanica e Assistal hanno confermato la disponibilità a prevedere 16 ore di permesso specifico, più un contributo di 300 euro per i costi dei corsi, in un triennio a condizione che il dipendente utilizzi un suo Par e che sia superata la normativa sulle "150 ore".

Su questi temi, le Organizzazioni sindacali, dopo alcune valutazioni a caldo, si sono riservate di fornire risposte complessive nell'incontro fissato per le 11.00 del 12 ottobre, sempre presso la Confindustria.

UIILM NAZIIONALE

Roma, 29 settembre 2016

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