Domani, martedì 27 novembre dalle ore 9 ad Alessandria, nell'auditorium della parrocchia di S. Baudolino (Via Bonardi 13, zona Cristo) Cgil, Cisl e UIL si riuniranno per un attivo provinciale finalizzato a far conoscere, informare e far riflettere lavoratori e pensionati, spiegando nel dettaglio il documento contenente le richieste avanzate dai sindacati come correttivi alla manovra del Governo.
Per Cgil, Cisl e UIL la manovra del Governo per la Legge di Bilancio 2019 è fortemente inadeguata su diversi fronti e non sembra impegnarsi concretamente a garantire margini di miglioramento e crescita per il Paese e il rilancio delle politiche legate al lavoro.
I 22 miliardi di spesa previsti in deficit dalla manovra dovrebbero essere utilizzati per creare politiche attive per il lavoro, investimenti sulle infrastrutture, innovazione, ma anche su scuola, ricerca, formazione, messa in sicurezza del territorio.
È fondamentale poter contrastare l'esclusione sociale e la povertà, includendo nel mondo del lavoro tutti i soggetti, con particolare attenzione per i giovani e le donne. La povertà infatti non si combatte se non si investe sul lavoro, sull'istruzione, sulla sanità e i servizi per l'infanzia.
La posizione di Cgil, Cisl e UIL è critica sui riferimenti all'innovazione della Pubblica Amministrazione e al rinnovo dei contratti del pubblico impego per il triennio 2019/2021, completando anche l'iter contrattuale della dirigenza e dei medici in sanità, ad oggi totalmente assenti in manovra.
Anche in ambito di previdenza sociale è positivo il confronto su Quota 100, ma mancano riferimenti a garanzie per giovani, lavoratori precoci, lavoratrici e lavoratori che svolgono mansioni gravose.
L'attivo unitario previsto per martedì 27 novembre sarà l'occasione per illustrare, spiegare e discutere il documento che contiene le proposte che Cgil, Cisl e UIL intendono presentare al Governo per la nuova legge di bilancio, aprendo un confronto.
Tanti gli argomenti di discussione quindi, dalle pensioni alla sanità, passando per il contrasto alla povertà e l'attenzione alle politiche sociali e attive, perché non può esserci sviluppo senza lavoro e coesione sociale.
Il lavoro deve tornare al centro dell'attenzione della manovra del Governo perché è urgente investire nello sviluppo per creare occupazione, incrementare investimenti pubblici, proteggere il lavoro, favorire la riduzione della tassazione per lavoratori e pensionati, contrastando invece aspramente e concretamente l'evasione fiscale.
Dalla lettura combinata dei dati di natura statistica ed amministrativa riferiti al II trimestre di quest'anno, emerge una tendenza al miglioramento del mercato del lavoro.
L'aumento dell'occupazione complessiva, è determinato sia dalla componente di lavoro dipendente che, dopo un lungo periodo di stagnazione, quella indipendente.
Probabilmente dovuto anche ai diversi incentivi in campo per i giovani (fino ai 34 anni), si riduce molto, in termini tendenziali, la disoccupazione per questa fascia di età. Le persone sembrano meno scoraggiate che nel passato e prova ne è la flessione degli inattivi che interessa tutte le fasce di età.
Sul fronte delle tipologie contrattuali, si registra sia un aumento dei contratti a tempo indeterminato che determinato (che continua ad avere una crescita maggiore rispetto ai primi), così come si evidenzia un aumento dei contratti a chiamata, ma non con la stessa enfasi successiva all'abrogazione del lavoro accessorio.
La presenza di molte situazioni di crisi, non deve farci abbassare la guardia sul monitoraggio dei dati e sulle politiche attive e passive, ad oggi insufficienti, di cui il sistema produttivo ed occupazionale ha ancora molto bisogno.
E' per tale motivo che abbiamo oggi chiesto un incontro unitario al Ministro del Lavoro Di Maio, anche al fine di affrontare problematiche aperte legate agli ammortizzatori sociali che hanno necessità di risposte immediate per il bene delle lavoratrici e dei lavoratori.
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