“Dopo molti anni è stato finalmente presentato un piano industriale dettagliato e di prospettiva che valorizza il marchio storico Pernigotti, rilancia la produzione dello stabilimento di Novi Ligure e tutela i livelli occupazionali attualmente in forze, con importanti prospettive di formazione e riqualificazione professionale. Accogliamo quindi positivamente l’acquisizione da parte di J.P. Morgan e la sinergia con Walcor esplicitata nel piano strategico presentato oggi, auspicando una sua rapida attuazione”.
Lo dichiarano Fai Flai e Uila, dopo l’incontro svolto oggi in videoconferenza con i Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle aziende coinvolte e delle Regioni Piemonte e Lombardia.
L’accordo prevede la cessione dell’intero pacchetto azionario e degli asset Pernigotti e punta all’immediata riapertura della fabbrica piemontese. Il closing è previsto entro la fine di settembre, nel frattempo riprendono le produzioni del sito di Novi Ligure, per garantire la prossima campagna natalizia.
“In attesa di valutare attentamente i contenuti del piano entro il prossimo incontro, previsto per il 12 settembre, auspichiamo una valutazione positiva anche da parte della direzione generale degli ammortizzatori sociali, per la proroga della cassa integrazione scaduta lo scorso 30 giugno” concludono i sindacati.
Uffici Stampa FAI CISL, FLAI CGIL, UILA UIL
Roma, 31 agosto 2022
“Apprezziamo che per la prima volta dopo anni la proprietà Pernigotti abbia preso parte a una riunione in sede istituzionale, è un segnale importante, non siamo però soddisfatti delle risposte che ci sono state fornite. Riteniamo, infatti, necessario fare chiarezza sul piano di rilancio dello stabilimento di Novi in coerenza con quanto sottoscritto in occasione dell’apertura della cassa integrazione per reindustrializzazione e sulle azioni concrete messe in atto dall’azienda”.
Lo affermano in una nota unitaria Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil dopo la riunione appena terminata a Roma presso il ministero dello Sviluppo economico con la proprietà turca di Pernigotti. Alla riunione, voluta dagli stessi sindacati, hanno preso parte la proprietà dell'azienda, il Coordinatore della struttura crisi di impresa del Mise, Luca Annibaletti, il responsabile della segreteria tecnica del viceministro Todde, Stefano D’Addona, il sindaco di Novi, rappresentanti di Regione Piemonte e Lombardia.
“La famiglia Toksoz – spiegano i sindacati, per i quali sono intervenuti rappresentanti sia nazionali che territoriali – ha annunciato ipotesi di investimenti da parte di altri partner e 200mila euro di acquisto di nuovi macchinari in arrivo nelle prossime settimane. Non è la prima volta che assistiamo ad annunci simili, per cui abbiamo chiesto e ottenuto un nuovo incontro, entro fine dicembre, per conoscere più dettagli sia sulle eventuali negoziazioni in corso che sui tempi di realizzazione degli investimenti. Inoltre, abbiamo ottenuto entro fine gennaio una nuova convocazione al Mise con tutte le parti per verificare quanto realizzato sulla ripresa delle attività produttive e sugli investimenti commerciali che devono essere le priorità per dare certezze agli 80 lavoratori coinvolti”.
“Registriamo positivamente che l’azienda abbia ribadito di voler tutelare il marchio e consolidare lo stabilimento italiano – concludono Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil – ma chiediamo al Mise di continuare a tenere alta l'attenzione sulla vertenza, perché servono prove tangibili di una riorganizzazione dello stabilimento che al momento non si è ancora vista e per la quale appaiono decisamente insufficienti i 4 milioni di euro di investimenti previsti e non del tutto effettuati. L’unica cosa concreta che abbiamo visto fino ad oggi sono stati gli ammortizzatori sociali messi in campo con risorse pubbliche, con una cassa che andrà in scadenza a giugno 2022. Nel frattempo, nello stabilimento di Novi non si è prodotto per la campagna natalizia e salterà anche quella pasquale, esattamente come lo scorso anno”.
Vigilia di Natale, ore 23, Novi Ligure - Cortile stabilimento Pernigotti.
Questa sera è tutto pronto allo stabilimento Pernigotti di Novi Ligure per la Santa Messa che verrà celebrata dal Vescovo della Diocesi di Tortona Vittorio Viola. Prima di iniziare il Vescovo ha voluto salutare personalmente i lavoratori Pernigotti presenti, responsabili di aver allestito con tanta cura un altare semplice e accogliente ai piedi del quale è stato preparato il presepe, simbolo della notte di Natale.
Il Vescovo ha parlato durante la sua omelia dell'economia di questi anni, della globalizzazione dell'indifferenza. "Serve essere qui stasera, queste persone valgono di più dei punti in borsa e del valore sul mercato di un marchio. Il denaro, il profitto e il consumo sono idoli falsi, valgono più della persona. Il denaro non serve ma ormai comanda ed é più forte delle regole. Se seguiamo questa strada possiamo dire addio alla dignità dell'uomo, al valore delle relazioni. "
La solidarietà della città è un importante aiuto, questo il concetto sottolineato più volte dal Vescovo questa sera come nei mesi scorsi dai lavoratori e dai sindacati mobilitati in difesa dei posti di lavoro e del marchio dolciario storico.
Le offerte raccolte ora durante la Santa Messa di questa sera verranno destinate al fondo di solidarietà per sostenere i lavoratori Pernigotti ed Iperdí di Novi Ligure, anche questi ultimi in difficoltà da mesi dopo la chiusura del supermercato.
Infine, a chiusura della Messa, c' stato spazio per il saluto commosso del sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere, e il suo ringraziamento al Vescovo e ai cittadini novesi intervenuti questa sera a sostegno della dignità, del lavoro e della solidarietà
Novi Ligure (Alessandria), 18 dicembre 2018 – Pernigotti S.p.A. ("Pernigotti") ha scelto Sernet S.p.A. in qualità di advisor che dovrà supportare l'azienda nel processo di reindustrializzazione del sito di Novi Ligure.
La società di consulenza è leader in Italia nella gestione di ristrutturazioni aziendali e vanta in quest'ambito un'esperienza ultradecennale. Annovera tra le sue specializzazioni la gestione di progetti complessi di rilancio e re-industrializzazione di siti in dismissione e il ricollocamento attivo del personale secondo una logica di responsabilità sociale volta a massimizzare la continuità occupazionale e a valorizzare gli asset produttivi.
L'incarico a Sernet conferma nuovamente l'impegno di Pernigotti verso gli accordi presi con le Istituzioni e le Organizzazioni Sindacali nel ricercare soluzioni concrete di re-industrializzazione del sito produttivo di Novi Ligure a supporto della richiesta di trattamento di CIGS per cessazione di attività, con l'obiettivo di minimizzare per quanto possibile l'impatto sociale.
"Rimaniamo allibiti dalle dichiarazioni dell'azienda che sembrano smentire quanto reso noto da Palazzo Chigi. Vogliamo, inoltre, chiarire alla proprietà che il tempo della servitù della gleba e degli operai ceduti insieme alle linee di produzione è, per fortuna finito, almeno nel nostro paese".
E' quanto dichiara Stefano Mantegazza, segretario generale Uila in merito alla nota con cui la proprietà turca precisa che né il marchio né la società sono in vendita e conferma la volontà di terziarizzare in Italia la produzione.
"I lavoratori sono in assemblea permanente dall'inizio di Novembre e non percepiscono alcuna retribuzione. Per questo al Governo chiediamo chiarezza in merito alla tempistica e alle modalità operative della cassa integrazione nonché garanzie sull'impegno, manifestato anche dal vicepremier Di Maio, a ricercare ogni iniziativa utile per la cessione della azienda e del suo marchio ad un unico acquirente" prosegue Mantegazza. "Infine ribadiamo la necessità di intervenire in tempi stretti con la presentazione della legge che leghi i marchi storici ai territori e agli impianti produttivi".
Dichiarazione del segretario nazionale Uila Pietro Pellegrini, responsabile trattative tavolo crisi
"Ringraziamo il vicepremier Di Maio per aver accolto le nostre proposte prevedendo di legare con una norma i marchi alimentari del Made in Italy ai territori e tutelando, al tempo stesso, i lavoratori il cui destino non può essere disgiunto da quello del marchio. Apprezziamo, inoltre, la disponibilità mostrata al tavolo a trovare una soluzione concreta per salvare i lavoratori della Pernigotti".
Lo dichiara Pietro Pellegrini, segretario nazionale della Uila che conduce le trattative per la crisi della Pernigotti, a conclusione del tavolo istituzionale al Mise tra sindacati e rappresentanti dell'azienda, presieduto da Luigi Di Maio.
"Se l'azienda deciderà di andare via dall'Italia ce ne faremo una ragione" ha detto Pellegrini nel suo intervento. "Ma non permetteremo che a pagare siano i lavoratori. Abbiamo bisogno di più tempo necessario per trovare un acquirente italiano disposto a comprare l'azienda insieme al marchio. Per questo abbiamo ribadito la necessità che venga concessa la cassa integrazione per riorganizzazione per 24 mesi e nel frattempo si attivi un percorso per consentire al marchio Pernigotti, famoso in tutto il mondo, di rimanere a Novi Ligure".
Questa sera apprendiamo una notizia sconvolgente. La Pernigotti chiude a Novi Ligure. La notizia ha gettato nello sconforto i lavoratori interessati e suscitato reazioni di incredulità da parte di tutti i cittadini che ancora non riescono ad abituarsi all'idea che un'azienda così importante e storica possa chiudere. La decisione dell'azienda sembra irrevocabile. Domani mattina, mercoledì 7 novembre, i sindacati di categoria compresa la UILA UIL incontreranno il sindaco della città di Novi Ligure e a seguire riuniranno in assemblea i lavoratori Pernigotti. E'prevista una mobilitazione. Queste le prime notizie.
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