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Acciaierie D’Italia ora sta superando ogni limite. È una provocazione dal sapore di sfida al governo e alle istituzioni quella lanciata dall’azienda che, in tutti i siti del gruppo, continua a trasformare le ferie in cassa integrazione. Infatti, in queste ore i lavoratori di tutto il gruppo Acciaierie D’Italia stanno ricevendo il cedolino paga, relativamente alle competenze maturate nel mese di agosto e, come accaduto per le retribuzioni di luglio, le sorprese non mancano. Ancora una volta il management di Acciaierie D’Italia ha deciso di trasformare le ferie regolarmente programmate per il periodo estivo dai lavoratori in cassa integrazione, non tenendo conto delle verifiche che gli uffici dell’Ispettorato territoriale del lavoro sta effettuando, in seguito all’esposto presentato il 20 luglio 2022 dalle organizzazioni sindacali sia alla Itl che all’Inps. Ci saremmo auspicati da parte di acciaierie d’Italia una sospensiva da parte dell’azienda, rispetto allo scellerato modus operandi messo in atto; invece, l’atto di prepotenza dal sapore di provocazione, prosegue indisturbato con un rincaro della dose e violando leggi e contratto.


Negli ultimi cedolini, infatti, oltre alle ferie, sono stati trasformati in cassa integrazione anche i permessi legge 104, i riposi maturati in seguito alle turnazioni e per donazione sangue.
Tutto questo è inaccettabile. L’azienda continua ad applicare in modo unilaterale la sostituzione delle ferie programmate in cassa integrazione, toccando il personale al quale normalmente è applicata esclusivamente una cig parziale, ovvero lavoratori che operano su degli impianti e reparti attualmente operativi e che svolgono una rotazione della cassa
integrazione. I lavoratori hanno diritto al ristoro psico-fisico correlato all’attività svolta. In tutto questo c’è anche un danno per le casse dello Stato, che si trova a riconoscere attraverso l’istituto della cig le “ferie mascherate” che, in una normale condizione, avrebbe pagato Acciaierie D’Italia.
Non capiamo come, di fronte, ad uno scempio di enorme vastità come questo il governo, ed in particolare i Ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro direttamente derisi da questi accadimenti, rimanga inerme e scarichi ogni responsabilità di controllo e indirizzo.


Roma, 12 settembre 2022
Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm Nazionali

Pubblicato in Notizie: UILM
Mercoledì 10 novembre manifestazione a Roma per chiedere risposte concrete per il futuro dei lavoratori dell’ex Ilva e Jsw di Piombino e per un piano nazionale della siderurgia che metta al centro occupazione, sicurezza, investimenti e sviluppo sostenibile. Il tempo è scaduto!

 

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Pubblicato in Notizie: UILM

Si è nuovamente aggravata la situazione del sistema delle ditte d’Appalto di tutte le aziende del Gruppo ex Ilva sull’intero territorio nazionale. Registriamo ancora ad oggi mancati pagamenti risalenti al mese di giugno 2021 che come ricaduta, fatto gravissimo, vede il mancato pagamento degli stipendi dei lavoratori.
L’ingresso dello Stato in ArcelorMittal, oggi Acciaierie D’Italia, doveva essere per quei lavoratori la garanzia di una soluzione ad anni di difficoltà per le loro famiglie. Ad oggi così non è e come organizzazioni sindacali siamo ancora, nei territori, costretti alle mobilitazioni per rivendicare quanto lo Stato dovrebbe essere semplicemente garantito dalla prestazione del proprio lavoro.
Le conseguenze di questa situazione gravano pesantemente sulle condizioni di sicurezza del lavoro di chi, non percependo stipendi da mesi, presta comunque la sua opera con grande senso di responsabilità ma con uno stato di incertezza sul proprio futuro che non è la condizione migliore per operare sugli impianti siderurgici.

Chiediamo un intervento immediato del Governo e della società di cui è socio, attraverso Invitalia, affinché venga immediatamente sanata questa situazione per non vederci costretti a proclamare una mobilitazione nazionale degli appalti metalmeccanici dell’intero gruppo. A tutto questo occorre aggiungere la temporanea fermata degli altiforni 1 e 4, avvenuta senza comunicazione preventiva delle ragioni e dei motivi, e la previsione di fermata successiva anche di AFO2, con conseguenti presumibili ripercussioni produttive anche sugli altri stabilimenti del Gruppo.
Attendiamo ancora la convocazione dell’incontro entro il corrente mese di ottobre in cui oltre alle ovvie necessità di discutere del Piano Ambientale Industriale e Ambientale, dovremo discutere del futuro e delle prospettive dei lavoratori delle ditte di appalto.


Il Segreterie Nazionali
Fim-Cisl Fiom-Cgil Uilm-Uil
V. D’Alò G. Venturi G. Gambardella

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