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SOCIETA' PARTECIPATE DELLA REGIONE PIEMONTE. DOMANI L'INCONTRO RICHIESTO DAI SINDACATI PER TUTELARE OCCUPAZIONE E SERVIZI.

E' previsto per domani mattina, mercoledì 11 marzo, l'incontro richiesto da tempo da CGIL-CISL-UIL Piemonte con l'Assessora Giuseppina De Santis sul tema Società Partecipate della Regione.

"Siamo preoccupati delle scelte già effettuate dalla Regione che hanno messo fortemente in discussione gli assetti occupazionali di alcune di queste società, senza un piano generale di intervento che sappia valorizzare il contributo che questo settore offre allo sviluppo e alla tenuta occupazionale del Piemonte. Invitiamo la Regione ad un confronto serio per trovare soluzioni condivise che salvaguardino occupazione ed efficienza", dichiarano Elena Ferro, Giovanni Baratta, Domenico Paoli delle segreterie piemontesi di Cgil-Cisl-Uil.          .

Le società Partecipate in Piemonte producono infatti beni e servizi per l'ente partecipante per valore complessivo della produzione di 3 milioni e 200 mila euro, con un numero complessivo di dipendenti in tutto il comparto in Piemonte pari a 41.162.

Si tratta di società strumentali che perseguono per conto della Regione e degli enti locali obiettivi e finalità istituzionali, ovvero che erogano servizi essenziali senza rilevanza economica direttamente alla cittadinanza e i servizi pubblici locali nel loro complesso, che rappresentano il 23% di queste società ma il 60% del valore complessivo della produzione.

"La legge stabilisce tempi certi: entro il 31 marzo Regioni ed Enti Locali devono presentare il piano di dismissione e riorganizzazione. Occorre che questo piano veda la partecipazione del sindacato a un tavolo regionale di confronto – dicono ancora Elena Ferro, Giovanni Baratta, Domenico Paoli – in cui si discuta di Piano Industriale complessivo delle società partecipate dalla Regione, Finpiemonte in primis"

"Il settore produce valore e lavoro, occorre intervenire con rigore su sprechi, consulenze e società ormai inattive, ma l'obiettivo complessivamente deve essere quello della salvaguardia occupazionale e della garanzia dell'erogazione del servizio alla cittadinanza. Devono essere gli sprechi e la malagestione ad essere cancellate, non i lavoratori".

Torino, 10 marzo 2015                                                             

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