“Chiediamo da tempo, senza risposta, alla Giunta regionale un tavolo su esuberi, che ammonterebbero ad alcune migliaia di lavoratori, e un nuovo modello organizzativo con standard migliorati”
“Ci aspettiamo più attenzione e considerazione verso gli anziani delle Rsa della regione e le loro famiglie che hanno pagato un prezzo altissimo in questi mesi di pandemia e tutti gli operatori socio sanitari che hanno messo a rischio la loro salute e quella dei loro familiari per accudire gli ospiti delle Residenze durante la lunga fase dell’emergenza sanitaria”. Lo affermano i segretari regionali di Cgil Cisl Uil Piemonte, Danila Botta, Luca Caretti, Francesco Lo Grasso, stigmatizzando la scelta della Giunta regionale di non coinvolgere i sindacati su un tema importante come quello delle Rsa.
“Così facendo, si escludono dalla discussione i tanti lavoratori che stanno rischiando il posto di lavoro e che vedono il loro futuro sempre più incerto. Riteniamo sbagliata e inopportuna – aggiungono i segretari di Cgil, Cisl, Uil regionali, Botta, Caretti, Lo Grasso – la decisione della Giunta regionale di convocare oggi una videoconferenza stampa sul tema delle Rsa riservata solo ad alcuni rappresentanti delle associazioni di categoria, escludendo le organizzazioni sindacali che da tempo chiedono, senza risposta, un tavolo di confronto sul tema degli esuberi, che ammonterebbero ad alcune migliaia in regione, e l’avvio di un seria discussione per l’adozione di un nuovo modello di Residenze Sanitarie Assistenziali, con standard migliorati”.
A seguito di quanto letto in merito alla proclamazione dello stato di agitazione del personale della Rsa Capra di Spinetta Marengo, gestita dalla Sereni Orizzonti SpA e proclamato dal sindacato indipendente CSE, come UIL FPL vogliamo fare alcune importanti precisazioni.
La decisione non rappresenta tutti i lavoratori, anche molti iscritti al CSE infatti si sono dissociati. Inoltre la struttura è allo stremo dopo oltre un anno di pandemia vissuta in prima linea specie dal personale delle RSA che non si è mai tirato indietro, ma ha continuato a gestire con passione e professionalità gli ospiti.
A questa situazione di straordinaria emergenza si unisce inoltre un caos ai vertici: il direttore è andato in pensione e il sostituto ha fatto una diversa scelta di vita che non vuol dire caos in struttura. Lo scorso anno, nel 2020, era stato già proclamato lo stato di agitazione sempre da parte del sindacato autonomo CSE. Ricordiamo inoltre che nella struttura vige, negli ultimi anni, la mancata applicazione del CCNL: il sindacato CSE non è, infatti, firmatario del contratto nazionale di lavoro della categoria, ma ha sottoscritto solo contratti pirata insieme ad altri sindacati autonomi non rappresentativi che non hanno fatto altro se non togliere diritti ai lavoratori, come è accaduto ai dipendenti della struttura Orchidea di Cabanette.
In un momento così delicato parlare male della struttura e quindi generare problematiche relative all’inserimento di nuovi ospiti è delirante e non corrisponde al vero. Parlare male della gestione di una struttura funzionante ha già causato problemi, come il mancato ingresso di due nuovi ospiti. Sappiamo che in tutto il Piemonte il problema è ad oggi e già da mesi, non vedere l’arrivo di nuove entrate e questo grava a lungo andare proprio sul personale che invece va tutelato.
Il comunicato diffuso dal CSE non è veritiero e non rispecchia la reale situazione della struttura. Per CSE l’obiettivo è dunque portare alla chiusura la struttura?
Giancarlo Moduzzi,
responsabile Terzo Settore UIL FPL Alessandria
Domani mattina alle 10.30 davanti alla Prefettura di Alessandria si terrà una manifestazione intitolata "Rompiamo il muro del silenzio, diamo voce agli invisibili" voluta dai sindacati di categoria CGIL, CISL e UIL per ricordare e onorare le morti degli ospiti delle RSA avvenute in questi mesi di emergenza Covid – 19 anche in provincia di Alessandria e denunciare le condizioni di lavoro del personale di queste strutture.
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