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Si segnala una interessante ordinanza della Corte di Cassazione (n. 24936/2019) che riconosce il diritto per i disabili, non provvisti di patente e auto propria (accompagnati da parenti o altre persone), di usufruire del permesso gratuito di sosta nei parcheggi delimitati dalle strisce blu, ove non siano disponibili gli spazi loro riservati.

La vicenda riguarda il regolamento del Comune di Torino che prevedeva la possibilità per i disabili con patente e auto di parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu, escludendo da tale agevolazione quelli privi di patente/auto (affetti da una patologia più grave) a meno che non dimostrassero la necessità di doversi recare nel centro cittadino, almeno dieci volte al mese, per motivi di lavoro, di assistenza e cure. Ciò per prevenire abusi nell'utilizzo improprio del permesso da parte degli accompagnatori, rischio che invece può essere contrastato predisponendo un adeguato sistema di controlli e sanzioni.

Si tratta di un trattamento discriminatorio e sfavorevole per il solo fatto di porre un soggetto in una posizione diversa e deteriore rispetto a un altro, non considerando che anche il disabile, al pari delle altre persone, ha comunque la necessità di condurre una vita di relazione nella sua completezza.

La Corte d'Appello di Torino, che aveva dato ragione al Comune, dovrà ora rimuovere la condotta discriminatoria accertata.

Questa ordinanza sancisce un principio di civiltà giuridica, che può essere estremamente utile circa eventuali Regolamenti di altre città che potrebbero avere una normativa simile a quella di Torino, al fine di sollecitare le organizzazioni locali a fare pressione nel senso sopraindicato.

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