Nel caso un supplente sia nominato per orario intero dal lunedì al venerdì e il sabato risulta come "giornata libera" del titolare sostituito, spetta comunque il pagamento di tutta la settimana (compresa quindi la giornata di sabato).
L'Aran con nota del 28 aprile 2008 in risposta a nota prot. A00DGPER/5606 ha chiarito che "la formulazione dell'art. 40, comma 3 del Ccnl 29/11/2007 del comparto Scuola, secondo cui "nell'ipotesi che il docente completi tutto l'orario settimanale ordinario, ha ugualmente diritto al pagamento della domenica ai sensi dell'art. 2109, comma 1, del Codice civile" trova la sua radice, oltre che nella su citata norma codicistica, nell'art. 36 della Costituzione. Dal combinato disposto delle due norme, infatti, deriva sia il diritto del lavoratore ad un giorno di riposo ogni settimana, di regola in coincidenza con la domenica, sia il diritto alla retribuzione, come conseguenza naturale del riconoscimento degli effetti giuridici di un periodo di servizio per il quale il lavoratore ha stipulato un contratto. Nel caso prospettato, dunque, e a condizione che il supplente abbia svolto tutto l'orario settimanale proprio del titolare che va a sostituire, va retribuita non solo la giornata festiva della domenica, ma anche la giornata del sabato, ancorché non lavorativa".
Dunque le giornate del sabato e della domenica vanno computate nell'anzianità di servizio, sia ai fini giuridici che economici.
Ciò vale anche nel caso la scuola adotti un orario settimanale su 5 giorni (c.d. settimana corta con orario di servizio dal lunedì al venerdì).
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