La pervicacia della Regione Piemonte nel portare avanti il disegno di legge per istituire l’Azienda Zero è per noi del tutto incomprensibile.
Abbiamo sostenuto, in questi mesi di confronto serrato, sia con i vertici regionali che con la politica quella che è la nostra posizione:
Punto primo
Il momento è del tutto inopportuno. L’emergenza sanitaria ancora in corso e la campagna vaccinale di proporzioni straordinarie che sta impegnando il personale devono essere le priorità della Regione Piemonte al fine di garantire la salute dei cittadini, nonché il bisogno di ripristino delle attività ordinarie delle aziende sanitarie regionali e il necessario abbattimento delle liste di attesa createsi per effetto della pandemia.
Far coesistere questa imprescindibile programmazione sanitaria con l’istituzione di una nuova Azienda appare del tutto incomprensibile.
Punto secondo
La Regione Piemonte inserisce l’Azienda Zero nel servizio sanitario regionale, senza predisporre preventivamente il piano socio-sanitario e senza revisionare né la rete territoriale, né la rete ospedaliera.
E’ una strategia che evidenzia una grave mancanza politica di visione d’insieme, pertanto fallimentare.
Punto terzo
L’Azienda Zero, così come prevista, risulta essere totalmente in contraddizione con il principio di rafforzamento del territorio e l’implementazione dei servizi di prossimità e capillarità che rispondono ai bisogni di salute di ogni singola comunità (concetto espresso anche nel PNRR). Di fatto, centralizza una parte importante dei servizi e in alcuni ambiti si sovrappone a funzioni già gestite regionalmente, determinando un’inutile duplicazione delle stesse.
Punto quarto
L’Azienda Zero, così come prevista, pur essendo pensata come una struttura tecnica ad impronta manageriale, esercita nei fatti anche un ruolo strategico di programmazione sanitaria, determinando lo svuotamento di competenze dirette degli Assessorati alla Sanità, delle Politiche Sociali e delle Direzioni strategiche delle aziende sanitarie, oltre al rischio di incremento dei costi di gestione.
Punto quinto
L’Azienda Zero nasce come una scatola vuota, ovvero senza alcuna dotazione organica. Vogliamo essere chiari e netti: il personale attualmente in servizio presso le AA.SS.RR non si tocca e non si sposta.
E’ oggettivo che in questi anni gli organici delle aziende sono stati costantemente impoveriti di tutti i profili professionali e che c’è l’estrema necessità di rafforzarli e non di ridurli ulteriormente. L’efficienza e l’efficacia del nostro SSR si poggia sulla professionalità e abnegazione delle lavoratrici e dei lavoratori di tutti i ruoli e di tutte le sedi, dall’ospedale al territorio, fino alle centrali operative e di emergenza territoriale 118.
Non servono modifiche, servono assunzioni straordinarie.
In conclusione
Siamo consapevoli che il sistema sanitario e socio sanitario piemontese necessiti di una oculata revisione del proprio assetto, come la tragedia del Covid 19 ha ampiamente dimostrato durante quest’ultimo anno, ma non può essere l’Azienda Zero la strategia idonea.
La fragilità della rete di medicina territoriale è stata duramente pagata dai cittadini durante la fase pandemica e ha prodotto un blocco delle prestazioni ospedaliere che si è tradotta in esasperanti liste d’attesa che minano la possibilità di diagnosi e di cura in tempi appropriati. PER TUTTI I MOTIVI SOPRA ESPOSTI DICIAMO NO AD AZIENDA ZERO, rimanendo nel contempo disponibili al confronto su tutte le proposte che tendano a perseguire un reale ed efficace miglioramento del sistema sanitario e socio assistenziale piemontese.
Torino 23 luglio 2021.