Se le indiscrezioni di questi giorni corrispondessero al vero, quota 100 non esisterebbe più. Infatti, l'ipotesi di inserire le finestre o specifici requisiti fa sì che, di fatto, la quota 100 diventi 101, 102, 103...
Il Governo dopo mesi di annunci deve garantire la reintroduzione di una piena flessibilità di uscita per età intorno ai 62 anni. Inoltre, occorre comunque garantire la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi. Bisogna, poi, valorizzare ai fini previdenziali il lavoro di cura delle donne e la maternità, prevedere meccanismi che tutelino le future pensioni dei giovani, prorogare opzione donna e completare la salvaguardia degli esodati.
È, altresì, fondamentale che si proroghi l´ape sociale così da garantire un´uscita dal lavoro a tutte le categorie meritevoli di tutela come i disoccupati, i disabili e chi svolge mansioni gravose.
Su questi temi il Governo farebbe bene, anche se in extremis, a confrontarsi con i sindacati per trovare soluzioni positive alle attese dei lavoratori.
Roma, 20 dicembre 2018