La Bce può stare tranquilla: i provvedimenti adottati negli ultimi due anni nel sistema previdenziale, sotto la forte spinta del Sindacato, volti a reintrodurre elementi di equità e di giustizia, sono pienamente compatibili con l´equilibrio dei conti pubblici.
Questa opera deve continuare per riallineare l´età di accesso alla pensione in Italia a quello che avviene nei Paesi della UE a 63 anni.
Oggi, in Italia, si va in pensione 4 anni dopo rispetto alla media europea e i lavoratori italiani non devono continuare a subire questa ingiustizia.
Per la UIL, il nuovo governo deve realizzare una reale flessibilità di accesso alla pensione per tutti i lavoratori a 63 anni, valorizzare, ai fini previdenziali, il lavoro di cura svolto dalle donne, superando le disparità di genere e sostenere le future pensioni dei giovani, prevedendo un meccanismo adatto a colmare i buchi contributivi nelle carriere più discontinue.