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Venerdì, 18 Marzo 2016 10:56

2° Rapporto UIL sulla cassa integrazione

In allegato il 2° Rapporto UIL sulla cassa integrazione contenente i dati di febbraio 2016 con la consueta suddivisione per macro area, regioni, province e settori produttivi.

Nell'elaborato anche l'analisi delle ore complessivamente richieste nel 1° bimestre 2016.

A febbraio la richiesta delle imprese di questo importante ammortizzatore sociale ha raggiunto circa 60,2 milioni di ore con un aumento su gennaio del 5,7%. Sono stati salvaguardati nel mese 354 mila unità di lavoro. L'analisi per singola gestione, mostra una forte crescita della cassa integrazione ordinaria (+ 243,7%) e della cassa in deroga (+10,2%), a fronte della diminuzione della pur alta cassa straordinaria (-9,3%). Nonostante che anche in  questo mese, come ammette la stessa INPS, il dato sulla cassa ordinaria risente di un significativo blocco amministrativo che ha rallentato le autorizzazioni in molte province o, addirittura, bloccato in alcune (14). Quindi il dato generale è fortemente condizionato da questo "fermo".

Nonostante ciò a  livello di macro area, si registra un aumento  nel Mezzogiorno (+215,3%), a fronte di una diminuzione del Centro (-31,1%) e del Nord (-5,3%).

Al netto del Molise, Lazio e Piemonte dove tra gennaio e febbraio si registra una flessione rispettivamente dell'87,8%, 75,2%  e  73,5%, nei restanti territori le richieste di cassa integrazione salgono: nelle prime tre posizioni troviamo la Campania con +501,2%, seguita dalla Liguria (+443%) e dalla Puglia (+356,1%).

La Cassa integrazione in generale aumenta  in 74 Province, dove ai primi 3 posti per il maggior incremento di ore autorizzate troviamo: Potenza che passa dalle "zero ore autorizzate" di Gennaio alle oltre 59 mila di febbraio, seguita da Vibo Valentia (passa dalle 52 ore di gennaio alle 138 mila di febbraio), ed Isernia (passa dalle "zero ore " di gennaio alle 415 di febbraio). Viceversa a Frosinone il maggior calo di ore (-98,1%). In valori assoluti, sono Torino, Bergamo e Milano le prime 3 Province per maggior richiesta di ore di cassa integrazione (rispettivamente 3,5 milioni di ore, 3,2 milioni e 3,1 milioni).

In valori assoluti, è l'industria il settore con la più alta richiesta di cassa integrazione (47,2 milioni di ore), seguita dal commercio (5,2 milioni di ore), dall'edilizia (4,6 milioni di ore) e dall'artigianato (3,2 milioni di ore). In termini di variazione percentuale, tra gennaio e febbraio di quest'anno, ad eccezione dell'industria che registra a febbraio una flessione dello 0,2% di ore autorizzate di cassa integrazione, in tutti gli altri settori le richieste aumentano: in edilizia del 153,5%, nel commercio del 7,6% enell'artigianato del 4,5%.

Un primo "bilancino" del 2016 si può azzardare analizzando il 1° Bimestre:  rispetto allo stesso periodo del 2015, si segnala un aumento del 6,9%. Incrementi si registrano nella gestione straordinaria (+35,7%) e nella deroga (+25,7%) a fronte del calo della ordinaria (-60%). Le ore complessivamente autorizzate nei primi due mesi dell'anno è di 117,1 milioni di ore (di cui: Cigs 90,8 milioni di ore, Deroga 13,5 milioni di ore, Cigo 12, 7 milioni di ore). Si segnalano aumenti (di cui il più alto nel Lazio con +116,4%), in 10 Regioni e nella Provincia Autonoma di Bolzano, mentre la più forte flessione di ore in Valle d'Aosta (-90,6%).

Incrementi in 37 Province con il picco maggiore a Siracusa (+2.932,7%), a fronte della provincia di Isernia in cui vi è il maggior calo di ore autorizzate (-99%).

Se sovrapponiamo i dati della Cassa Integrazione con quelli, parziali, delle assunzioni (dati Inps sugli avviamenti), si comprende come stiano convergendo  questi dati ( non esaltanti) con la bassa crescita del Pil che, proprio in questi mesi, segnala un rallentamento (pur flebile) della nostra economia. Quindi, la risposta ai problemi del lavoro e dell'occupazione, non può che essere politica, anzi, di una nuova e buona politica economica fatta di riduzione del peso fiscale sul lavoro, di investimenti in opere pubbliche, di rinnovo dei contratti a partire da quelli pubblici .

Dossier completo in allegato.

Guglielmo Loy – Segretario Confederale UIL

 

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