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Giovedì, 09 Luglio 2015 10:14

Barbagallo: sì a flessibilità per l'età di pensionamento, no a ulteriori penalizzazioni

Oggi, con la sua relazione, Tito Boeri si è proposto come ministro della povertà piuttosto che come Presidente della previdenza. Sono anni che chiediamo la separazione  dell'assistenza dalla previdenza, perché la prima dovrebbe essere a carico della fiscalità generale, mentre la seconda ce la stiamo pagando come lavoratori e imprese. Di questo non si è parlato, così come non si è parlato dell'evasione contributiva.

Se vogliamo applicare la flessibilità, riteniamo che chi oggi ha 55 anni e vuole andare via dal lavoro debba andar via con ciò che si è costruito sia per la parte retributiva sia per quella contributiva, altrimenti si ridurrebbe ulteriormente la sua pensione, già piuttosto bassa per il fatto stesso di essere uscito prima dal mondo del lavoro. Non possiamo pensare a ulteriori penalizzazioni.

E' chiaro che, salvo per qualche mestiere particolarmente usurante, noi non pensiamo affatto che si debba andare in pensione a 55 anni: oggi, questa richiesta proviene dagli imprenditori che vogliono applicare il turn over nella loro azienda: è una storia vecchia. Noi non abbiamo mai chiesto prepensionamenti, noi abbiamo sempre chiesto lavoro.

Roma, 8 luglio 2015

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