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Mercoledì, 24 Giugno 2015 10:03

4° rapporto 2015 sulla cassa integrazione in Piemonte: a maggio + 16%

In allegato e sotto il comunicato stampa con le dichiarazioni del Segretario Generale G. Cortese sul rapporto UIL sulla cassa integrazione.

COMUNICATO STAMPA

4° rapporto 2015 sulla cassa integrazione in Piemonte

TORNA A CRESCERE LA CASSA INTEGRAZIONE. IN PIEMONTE A MAGGIO +16%

Cortese: "persistente fragilità del sistema produttivo"

 

In Italia, a maggio, sono state richieste 65.406.585 ore di cassa integrazione con un aumento, rispetto al mese di aprile, del 7,4%.

In Piemonte la richiesta è stata di 9.601.491, in aumento del 16% (+48,5% ordinaria, +16,5% straordinaria,

-93,7% deroga). A maggio, i lavoratori piemontesi tutelati sono stati 56.479, con un aumento di 7.774 unità rispetto ad aprile.

DATI PROVINCIALI

L'andamento delle ore nelle province piemontesi, nel confronto tra maggio e aprile, è stato il seguente:

Cuneo +125%, Vercelli +66%, Asti +60,2%, Verbania +14,1%, Torino +11%, Novara +4,4%, Alessandria -34%, Biella -76,1%.

PRIMI CINQUE MESI

Nella nostra regione, nei primi cinque mesi dell'anno, la richiesta è stata di 43.684.486 ore, in diminuzione del 13,4% rispetto all'analogo periodo del 2014 (-12,5 ordinaria, -5,6% straordinaria, -51% deroga).

A livello nazionale sono state autorizzate 297.576.620 ore con un calo del 34,4%.

Il Piemonte è la regione con la maggiore richiesta di ammortizzatori sociali, dopo la Lombardia.

DATI PROVINCIALI

L'andamento delle ore nelle province piemontesi, confrontando i primi cinque mesi del 2015 con l'analogo periodo del 2014, è stato il seguente: Asti +20,1%, Torino -4,3%, Novara -20,0%, Alessandria -21,6%, Vercelli

-24,4%, Verbania -25,2%, Cuneo -30,7%, Biella -51,5%.

Con 26.400.902 ore richieste nei primi cinque mesi dell'anno, Torino si conferma provincia più cassaintegrata d'Italia, seguita da Milano (18.342.320), Roma (15.313.380), Brescia (13.700.081).

SETTORI PRODUTTIVI

Nella nostra regione, la variazione percentuale della cassa integrazione per settori produttivi,confrontando i primi cinque mesi del 2015 con l'analogo periodo del 2014, è stata la seguente: Industria -7,5%, Edilizia -31,2%, Artigianato -40,4%, Commercio -39,7%, Settori vari -21,4%, per un totale di -13,4%.

DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL PIEMONTE GIANNI CORTESE:"L'andamento delle richieste di cassa integrazione in Piemonte mostra la persistente fragilità del sistema produttivo, alle prese con un percorso ancora accidentato e per nulla lineare. Stupisce l'enorme differenza del calo di ore nei primi cinque mesi dell'anno, perché il Piemonte si discosta di 21 punti percentuali dal dato nazionale (-13,4% rispetto a -34.4%). Sarebbe, infine, quantomai opportuno preoccuparsi della condizione di quasi 30.000 piemontesi che, nei prossimi mesi, rischieranno di ingrossare le fila degli esodati e di trovarsi senza alcun reddito per la perdita del posto di lavoro, l'esaurimento degli ammortizzatori sociali, l'impossibilità di agganciare il traguardo della pensione".

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